Futurismo goriziano i maestri Tullio Crali e Grion Bruno
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CENNI SUL FUTURISMO E AEROPITTURA GORIZIANA
LE INFLUENZE TRA TULLIO CRALI E L’AMICO BRUNO GRION .
LA DER BLAUE REITHER
Bruno Grion Futurista- verismo sintetico
Nato dallo spirito riformista di alcuni artisti antitradizionalisti il FUTURISMO vede in Filippo Tommaso Marinetti il suo fondatore, che nel 1909 il venti febbraio pubblica sul giornale Figarò il manifesto che sancisce la presenza dell’avanguardia futurista in Italia. In realtà esistono decine di manifesti futuristi riguardanti i vari settori artistici, ma quello di Marinetti viene da tutti definito il più importante.
Nell’arco degli anni il futurismo si trasformò gradualmente in quello che si può definire il primo movimento d’avanguardia; provvisto di un’ideologia globale che abbracciò tutte le arti dalla musica al costume per continuare inglobando a se anche la letteratura e le arti figurative.
Vengono scritti molti manifesti di natura tecnica delle varie arti, come quello di Boccioni, Carrà, e Balla per la pittura nel 1910, dove all’ interno di esso si accenna al dinamismo universale che deve tradursi in sensazione dinamica nel linguaggio figurativo.
Balilla, Pratella scrivono il manifesto per la musica; e nel1915 Settimelli scrive quello per il teatro.
In Europa invece si stava lentamente spegnendo il REALISMO, soffocato dal diffondersi sempre maggiore del IMPRESSIONISMO che già presente dopo il 1850 catalizzava sempre più su di se tutti gli interessi.
Con i primi del 1900 in Europa in campo figurativo si delinea un fiorire di ricerche di nuovi moduli espressivi tra cui il gruppo ESPRESSIONISTA dei fauves (selvaggi) che tra il 1901 e il 1906 organizza a Parigi numerose mostre che contenevano molte opere di Van Gogh, Gauguin e Cézanne.
Così per la prima volta, la produzione di questi artisti diventa accessibile ad un pubblico veramente vasto. Uno stile radicalmente nuovo, ricco di colore violento e di ardite deformazioni. A capo del movimento c’era anche Henri Matisse.
Fu in Germania che il fauvismo ebbe la sua più duratura stagione con il gruppo denominato Die Brucke ( il ponte) che riuniva pittori di eguali tendenze tra i quali spicca Ernst Ludwig Kirchner.
Nasce anche il CUBISMO un movimento antagonista al futurismo, ma che ha in comune la forte rottura con tutti gli schemi artistici tradizionali fino ad ora esistenti.
Alcune delle sue caratteristiche fondamentali inaugurano uno sconvolgente cambiamento nel pensare e fare arte.
Si tolgono le distinzioni tra immagine e fondo, le immagini vengono viste simultaneamente da più punti di vista creando così un’assoluta unità spazio-tempo ed avviene l’immedesimazione della luce ai piani cromatici risultanti dalla scomposizione e integrazione di oggetti e spazio.
Nel 1910 il cubismo s’era saldamente affermato come alternativa al fauvismo e a Picasso si era unito un elevato numero di pittori, fra i quali Georges Braque (1882-1963)
Un merito indiretto al arricchimento creativo di Picasso è dato dalla scoperta da parte del movimento “fauves” della scultura arcaica dell’Africa ed Oceania. Fu però proprio Picasso il primo ad utilizzare l’arte primitiva come una sorte di ariete contro la concezione classica.
PABLO PICASSO e BRAQUE estesero anche alla scultura lo spirito cubista.
Anche le tecniche grafiche si aggiornarono e spesso gli artisti ricorsero al uso della sabbia mescolata nei pigmenti per rendere i colori più solidi e pastosi.
Vengono anche introdotti i ritagli di carta e stoffa “collage”, che mai si erano visti nella raffigurazione classica. Un esempio di questo stile I tre musicisti di Picasso .
Il futurismo si distingue nettamente dal cubismo ed elabora una visione ben diversa ma è accomunato a molte correnti artistiche che tutte a loro modo mirano a definire il rapporto tra funzionamento interno e funzione sociale dell’opera d’arte.
L’esigenza di sviluppare la funzionalità dell’ arte rientra nella tendenza generale della società, ormai totalmente coinvolta nel ciclo economico di produzione e consumo, teso a realizzare la massima produttività.
L’arte non è più la rappresentazione del mondo, ma un’azione sempre correlata ad una funzione…
Siamo nell’era del Funzionalismo che ingloba in se i primi decenni del 900.
Lo spirito del Futurismo influenzerà profondamente la natura di correnti artistiche come il SURREALISMO e l’arte DADA, ne è il precursore nel processo di sconsacrazione dell’ arte tradizionale e nella ribellione alla cultura ufficiale , affiancandosi a movimenti politici progressisti e delineando un estremismo polemico .
La critica alla società in “chirurgia sperimentale“ di Bruno Grion si estende in una visione sprezzante del concetto di vita e uomo.
Sovente MARCEL DUCHAMP appone la sua firma ad oggetti prefabbricati dando loro titoli irriverenti, come a voler sottolineare che l’arte potrebbe non essere arte.
HANS ARP creò delle composizioni usando dei pezzi di carta che cadendo casualmente dovevano delineare l’opera , come a voler sottolineare che anche il caso determina il risultato finale di un’ opera.
Questo era lo spirito fortemente polemico che caratterizzo la breve vita del dadaismo.
Tra i primi interpreti dell’avanguardia futurista troviamo:
BALLA, BOCCIONI, CARRARA, SEVERINI, RUSSOLO…
Molti di essi presentano una produzione pre-futurista, il contatto con il post e neoimpressionismo non soddisferà però la loro necessità d’esprimere qualcosa di nuovo e maggiormente moderno. Nemmeno il divisionismo appaga questa ricerca ed esigenza di apportare nuovi contenuti al mondo dell’arte.
Il futurismo esplode dall’esigenza di modernità, determinata da un mondo che sta cambiando, velocemente, sempre più velocemente, in un ritmo crescente, in un moto accelerato e vorticoso.
Ed è proprio questo ritmo di cambiamenti fortemente dinamici, che fa nascere l’idea del movimento, dove la forza energica che nasce dal movimento stesso diventa l’essenza del opera, un movimento che prepotentemente diviene la caratteristica che determina l’opera stessa.
Nascono nuovi elementi compositivi come l’introduzione dell’ideologia della macchina e le ricerche metodiche sulle dinamiche degli oggetti.
Anche l’interazione sulla luce e le sue vibrazioni luminose (divisionismo) diventano oggetto di studio e innovazione.
Viene negato in blocco tutto il passato, mentre l’ audace sperimentazione e il dono dell’intuizione geniale determinano la nascita di nuovi campi creativi.
Tullio Crali
Si segna una svolta nel cammino del futurismo nel 1915. Nasce il cosiddetto secondo futurismo che si afferma negli anni 20-30.
Artisti quali BALLA, PALADINI ,TULLIO CRALI, BRUNO GRION sperimentano delle nuove tendenze introducendo il concetto di“AEROPITTURA” e “ IDEALISMO COSMICO”
Marinetti individuò quattro tendenze pittoriche interne al secondo Futurismo:
- Aeropittura di verismo sintetico-documentario visto dall’alto
- Aeropittura trasfiguratrice lirico spaziale
- Aeropittura essenziale mistica ascensionale e simbolica
- Aeropittura stratosferica cosmica e biochimica
Con il manifesto del 1929 firmato da Marinetti, Balla Depero, Trampolini, Dottori e Fillia, in stile futurista, si era decretato un primo segno tangibile della svolta, se pur in forma vaga del cambiamento estetico.
Antecedenti ma significanti sono anche la teorizzazione del teatro aereo futurista, formulata nel 1919 da Avanzi e la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1926 con le prospettive aeree.
Futurismo nel Goriziano
Si può pensare che in parte l’originale svolta e la scoperta del volo e della veduta aerea sia imputabile alla assidua frequentazione di Tullio Crali, Bruno Grion ed altri al Campo d’Aviazione di Gorizia .
Immagini di repertorio del Campo d’Aviazione della Città di Gorizia
Anche il Cafè Teatro e lo studio di B. Grion erano tra le mete d’incontro e luogo di salotto della cultura goriziana di quel tempo, artisti del calibro di Gian Andrea, Afro, Baj, Anton Zoran Music sono alcuni dei tanti pittori che la piccola città di Gorizia ha ospitato ed ispirato.
In seguito anche il noto regista Pasolini vivrà lo spirito artistico che questa graziosa città ispira con la sua valle, i suoi monti e la bellezza del suo fiume di cristallo l’Isonzo.
Qui nascono alcune delle belle pagine della storia della cultura italiana.
Osservato e sperimentando il volo aereo acrobatico si apre agli occhi di questi artisti un mondo nuovo e diverso, mai esplorato e mai interpretato.
Opera Tullio Crali piloti goriziani
Crali nelle sue tele sviluppa delle immagini aeropittoriche che descrivono delle vere sensazioni acrobatiche, che esaltano il dinamismo plastico e la sensazione del movimento, si determina così una compartecipazione dello spettatore alle splendide evoluzioni acrobatiche.
Tullio Crali la città di Gorizia
Marinetti riconosce la forza innovativa delle opere di Crali, incitando più volte quest’ultimo a scrivere un testo organico che possa raccogliere l’essenza di questo nuovo genere pittorico.
Ciò che si delinea nella pittura di Tullio Crali è uno spazio aereo e una dinamica prospettica del volo stesso. E’ un nuovo fenomeno creativo, sospeso, distaccato dalle regole della terra.
Si determinano delle nuove condizioni fisiche e psichiche, dove l’imprevedibilità è ciò che determina e caratterizza la sua originalità.
Il 900 è un secolo segnato da continui cambiamenti pittorici, dove una molteplicità di correnti distinte si fondono o si influenzano. Anche l’appartenenza dei singoli artisti si contende e non sempre e chiaramente delineabile.
Si può quindi definire il Novecento come uno dei periodi più floridi per l’arte, ma anche forse quello più difficilmente interpretabile, in molti hanno formulato interpretazioni personali non spesso però sono concordanti.
Ma si può sicuramente formulare l’ipotesi che ancora molto deve essere ancora capillarmente esplorato.
Quadro premiato da Pasolini all’esposizione romana organizzata dal Sindaco di Roma Darida. Bruno Grion
Alcuni artisti dall’esperienza futurista convogliano e transitano a nuove correnti quale il dadaismo ed altri invece assimilano la concettuale DER BLAUE REITER che si traduce in il cavaliere azzurro, formulata da V. KANDINSKY.
Direttiva fondamentale della psicologia della Gestalt è la direttiva che afferma che ogni pattern visivo tende verso la configurazione più semplice consentita “ principio di semplicità”. In base a questo principio si è compreso perché certe forme e certi colori si fondono in unità o si suddividono, perché certi oggetti appaiono piatti e altri hanno volume e profondità; si sono potuti affermare i criteri di completezza e incompletezza , di intero e parte, di opacità e trasparenza, di movimento ed immobilità.
Prima parte
Scritto da Nadia Mori